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OVUNQUE LO ACCOMPAGNAVA IL RACCONTO

"Ovunque lo accompagnava il racconto": dal 29 novembre 2019 al 1 marzo 2020 l'Archivio Agnetti mostra al pubblico il suo nuovo allestimento

Il 28 novembre si inaugura presso l’Archivio Agnetti, nello spazio Machiavelli 30 un nuovo allestimento. Sono esposti lavori dell’ultimo periodo dell’artista dal 1978 al 1980, anni in cui il rapporto con la poesia, sempre sottotraccia nel suo lavoro, diventa una presenza visibile e forte. Il rapporto con il racconto, la poesia e l’immagine fotografica è il filo rosso che lega tutto l’allestimento. Tra le opere in mostra troviamo due lavori della serie Riserva di caccia realizzati a partire da due sequenze fotografiche che ruotano attorno alla scritta “Il desiderio colpisce prima del proiettile e si abbatte come fulmine sul cuore limitato delle cose”. Raccontano, attraverso tre grandi trittici in tela, il dilemma tra desiderio e istinto predatorio. Troviamo i lavori Dopo le grandi manovre, una rivisitazione di antiche fotografie giapponesi. Sono opere in cui l’ironia si accoppia a tratti alla scrittura, a tratti al segno grafico in un gioco di rispecchiamenti temporali. Al proposito Agnetti scriveva “Mi interessano perché sono di un poeta che usava le foto. Da parte mia ho voluto inserirmi in questo spessore poetico” Al secondo piano possiamo vedere il video Machiavelli 30, l’edizione fonica e fotografica del libro di poesie pubblicato da Guanda nel 1978. I versi, recitati da Agnetti, risuonano accompagnati dalle immagini in una dimensione sospesa in cui arte e poesia diventano la stessa cosa, in cui parola e immagine sono inscindibili, in cui la voce di Agnetti ci conduce all’interno di una sorta di aura, di campo di risonanza emotiva. Infine, due feltri del 1971 ci rivelano, meglio di qualunque altro testo, il rapporto di Agnetti con la poesia.

Germana Agnetti e Guido Barbato